13/01/2019
2 incontri di divulgazione scientifica ad ingresso libero dalle ore 15 alle ore 16,30
presso il Salone della Casa di Riposo Città di Asti con il Prof. Luca Bonfanti da anni amico dell'Associazione di familiari Alzheimer Asti ed ORA per la prima volta ospite dell'UTEA
Martedì 22 Gennaio 2019
LA RICERCA DELLA CURA: perché è così difficile riparare i danni cerebrali?
La riparazione dei danni cerebrali (da traumi, ictus, malattie neurodegenerative, ecc.) è una mission impossible? La demenza senile continuerà ad essere il destino di milioni di esseri umani nel futuro? Ad oggi non ci sono risposte definitive a queste inquietanti domande. Quel che è certo, è che le aspettative di vita dell’uomo si allungano sempre di più mentre il cervello resta un organo incapace di rinnovare le sue cellule (i neuroni) e scarsamente capace nel riparare i danni. Inesorabilmente, l’invecchiamento si fa sentire in modo più severo sul cervello e questo sembra un destino evolutivo involontariamente scelto dalla nostra specie milioni di anni fa. La ricerca sta lavorando intensamente per chiarire luci ed ombre dell’invecchiamento cerebrale, puntando molto sulla plasticità: la capacità del cervello di cambiare struttura e funzione in seguito alle esperienza della vita.
Martedì 5 Febbraio 2019
LA CARTA DELLA PREVENZIONE: quali riserve abbiamo nel nostro cervello?
Nonostante le difficoltà ad ottenere la riparazione dei danni cerebrali, la ricerca sta cercando nuove vie per prevenire l’invecchiamento cerebrale e i problemi ad esso correlati. Gli studi sulla plasticità cerebrale (la capacità del cervello di cambiare struttura e funzione in seguito alle esperienza della vita) indicano come gli stili di vita possano avere effetti importanti nel prevenire invecchiamento e patologie cerebrali. Sebbene alcune forme di plasticità cerebrale nell’uomo si siano ridotte nel corso dell’evoluzione, altre sembrano ben mantenute, come la “riserva di neuroni immaturi” attualmente studiate nel nostro laboratorio.Nel panorama dell’invecchiamento cerebrale, irto di difficoltà legate anche all’allungamento delle aspettative di vita negli esseri umani, la buona notizia è che la plasticità non scompare con l’avanzare dell’età e che possiamo allenarla senza ricorrere ai farmaci.
Ecco alcuni dati del Relatore
Professore associato di Anatomia (Università di Torino)
Research group leader (Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi - NICO)
Editor in Chief della rivista Frontiers in Neurogenesis
Autore di saggi divulgativi sui valori della scienza e della sua comunicazione
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